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Sabato scorso è stato il #RecordStoreDay,
la giornata mondiale dei negozi di dischi.

Benvengano il digitale, spotify, youtube e ogni altro mezzo tecnologico che ha ridotto le distanza tra chi fa musica e chi la ascolta. 
Oggi è bello avere tutto a portata di click, è meraviglioso avere la possibilità di conoscere il quadruplo degli artisti e di arrivare ad un numero maggiore di note, canzoni, musica. . .

PERO’ . . .

Volete mettere la bellezza di entrare in un negozio di dischi , passarci le ore prima di scegliere quale disco comprare? 

LA MIA PRIMA VOLTA

Io me la ricordo ancora la prima volta che sono andato a comprare il mio primo disco in un negozio di cd musicali.
Era il 1993: ero proprio un ragazzino.
Mi aveva accompagnato un cugino “grande” di mio padre, appassionato di musica, era un negozio a Lipomo a pochi passi da Como.

Ricordo ancora l’emozione di vedere tutti insieme i nomi dei gruppi che piano piano andavo scoprendo, le copertine degli album viste sui giornali ( ancora non esisteva internet ): Guns n Roses, Beatles, Rolling Stones, Queen. . tutti insieme.

Tutti in fila divisi per categoria. 
Credo che ci siamo rimasti dentro per due ore. Io guardavo e memorizzavo, associavo nomi che avevo sentito dire alla radio a foto, a immagini, a volti.
Chiedevo informazioni a mio cugino e forse ho gettato proprio quel giorno il primo mattone della mia cultura musicale.
GLI SPARI SOPRA di Vasco Rossi.
Quel giorno ho comprato il Cd di Vasco.

Il mio primo disco.

Uno degli album che tuttora preferisco e che ascolto sempre con grandissimo entusiasmo.

E POI PER TUTTA LA VITA

Quel rito si è ripetuto per tutta la mia vita, mettere insieme i soldi delle paghette con lo scopo di comprare il disco di . . 
aspettare il weekend per andare a Milano in pullman, al Mariposa, per mettermi a rosicchiare come un topolino tutte le proposte hard &Heavy, punk e metal che nei negozi “normali” che c’erano in paese, qui in provincia, non si trovavano.

Ho frequentato negozi di dischi usati, negozi di scambio dischi, negozi più o meno grandi e devo dire che ho sempre snobbato i negozi di dischi online, per il semplice fatto che non mi trasmettono la stessa emozione e poesia del contatto fisico e dell’adrenalina della scelta tenendo in mano la copia fisica dell’album.

Ancora oggi, mi capita spesso di entrare in un negozio di dischi e passarci del tempo innamorato anche di questo lato di emozioni che solo la musica può dare.

Evviva i negozi di dischi, evviva il #RecordStoreday