Andy Wahrol a Monza?? Presente!!!!
Domenica pomeriggio sono andato a visitare la mostra ANDY WARHOL: L’ALCHIMISTA DEGLI ANNI SESSANTA alla Reggia di Monza.
Un pomeriggio iniziato benissimo grazie al clima, all’atmosfera di primavera che si respirava passeggiando nel parco. Siete mai stati al Parco di Monza? Avete mai visitato la Villa Reale, ora chiamata Reggia di Monza?
Per me che vivo da sempre in Brianza, entrare nel parco della Villa evoca dolci ricordi di adolescenza e gioventù, quando si marinava la scuola in gruppo e si andava con chitarre, canzonieri e qualche coperta a passare la mattinata immersi nel verde. Bei Tempi.
Ma niente spazio alla malinconia e niente spazio alla nostalgia. Domenica pomeriggio l’obbiettivo era quello di andare a visitare la mostra istallata nella Orangerie della Villa dedicata all’icona POP dell’arte degli anni sessanta e settanta.
Andy Warhol a Monza una mostra con orari comodissimi e un costo più che adeguato
Devo confessare che non ero mai stato all’aranceto della Villa e già nel vialetto che conduce all’edificio si respira benessere che profuma di cultura. CI sono infatti panchine seminate tra siepi, roseti, piccoli ruscelli e papere, e sulle panchine c’è gente che conversa, che legge e che si gode il primo vero sole di primavera.
Dopo aver fatto i biglietti in tempo zero, si inizia il percorso tra le 140 opere che trasudano POP ART .
Si parte con la serie dedicata ai Kennedy e ci si perde tra le innumerevoli immagini dedicate a Marylin Monroe e Mao.
La rivoluzione sessuale, le icone pop dei prodotti di largo consumo ( barattolo di pelati, confezione del detersivo ) e l’amore per la musica.
Questi sono i tre temi principali della mostra.
Sono rimasto affascinato dalla sezione musica e non poteva essere altrimenti.
Warhol produttore e ideatore di copertine tra gli altri per The Rolling Stones, Velvet Undergound, Miguel Bosè e incredibilmente anche per la grandissima Loredana Bertè.
Andy Warhol a Monza è una mostra semplice da osservare ma molto interessante da studiare. Ci sono pannelli che introducono alle varie sezioni e sulle pareti, tra un opera e un altra di possono leggere frasi dell’artista che parlano di fotografia, arte, serigrafia e icone pop.
Io mi ritrovo parecchio in questo contesto di creare arte fruibile a tutti.
Il mio primo libro si chiama proprio POESIE POP e tutto quello che ho scritto nell’ultimo anno è stato scritto in questa direzione: parole semplici e di uso quotidiano, emozioni avvicinabili da tutti.
La poesia, come l’arte, mezzo per arrivare tra la gente senza guardare nessuno dall’alto.
Qui le info sul mio primo libro: POESIE POP